La sessualità per l’essere umano ha da sempre rappresentato uno spazio significativo entro il quale veicolare importanti aspetti del Sé.
La sessualità se vissuta con reciprocità, con sintonia e appagamento, è un momento di intimo piacere, libertà. quando però assume connotazioni di violenza, di mancanza di rispetto dell’altro, di perdita di controllo, di dipendenza, si assiste alla formazione di un disagio che porta alla formazione di modalità e vissuti disfunzionanti.
L’ipersessualità è una modalità persistente e pervasiva in cui l’individuo ha scarso controllo sulle fantasie, spinte e comportamenti sessuali, sviluppando una compromissione dell’area personale, affettiva, sociale e lavorativa. Nell’ipersessualità e nella dipendenza sessuale troviamo come punto di intersezione sia la “compulsività” come modalità per allontanare i sentimenti spiacevoli, sia l'”impulsività” come modalità di ricerca attiva del piacere. Questa modalità relazionale risulta pervasiva nel sistema di significati e investe tutte le relazioni che il soggetto vive.
Naturalmente sono soggetti che ricercano in modo collusivo il partner che “accetterà” e “condividererà” questo modus vivendi.
Le relazioni in cui si vive una ipersessualià non sono propriamente delle relazioni, nel senso sistemico del termine, ma il soggetto è usato per confermare la propria esistenza e la propria importanza. Emerge una modalità narcisistica di soddisfare un desiderio che si lega invece al bisogno incontrollato di dimostrare a noi stessi e agli altri che appunto esistiamo.
Alla base di questa modalità può celarsi un Disturbo Narcisistico di Personalità ovvero una rabbia verso le donne (nel caso degli uomini) o verso gli uomini (nel caso delle donne) esprimendo attraverso la passione, un sentimento di vendetta, un bisogno di essere ammirati e infine la volontà di collezionare partner come fossero francobolli o cartoline. La ricerca frenetica di accumulare è messa in relazione col bisogno relazionare di rimpiazzare una figura relazionale irraggiungibile e insostituibile.
Collezione come “coazione a ripetere” le fantasie di possesso e punizione per la perdita fantasmatica dell’amore- Stabilire quanto sia “eccessivo” non è naturalmente possibile specie se consideriamo un’ottica sistemica, ma da psicoterapeuti sistemici e relazionali è proprio la relazione tra due soggetti che stabilisce la “verità” ovvero la costruzione che della sessualità, essi fanno.
Culturalmente assistiamo ad una diversità di ipersessualità se praticata da una donna piuttosto che da un uomo. L’ipersessualità femminile, rispetto a quella maschile è caratterizzata da impersonalità e tendenza alla bisessualità. I criteri caratteristici di una modalità ipersessuale sono:
a. tempo eccessivo impiegato in bisogni e fantasie sessuali ;
b. rifugio in fantasie e comportamenti sessuali in risposta a stati d’ansia, depressione, noia, irritabilità;
c. impiego di fantasie in risposta ad eventi traumatici o stressanti;
d. ripetuti sforzi per controllare la condotta ipersessuale; e. perseguimento dei comportamenti sessuali a dispetto dei voleri dell’altro e delle conseguenze.
L’educazione al sentimento, alla reciprocità, l’esperienza dell’amore risulta essere l’unica possibilità per guarire da queste modalità. Un percorso di psicoterapia che porti allo svelamento di tali vissuti e di tali costruzioni, aiuta a ristrutturare l’idea relazionale distorta.
Nella letteratura cinematografica vi sono molti film che sono incentrati su tale tematica. Possiamo ricordare. Il giovane Casanova, Padri e figlie, Don Jon e naturalmente tanti altri.
Riferimenti bibliografici: Quattrini F., Spaccarotela M (2013) ” Il ruolo del narcisismo nella personalità del dipendente sessuale), Novellino M. (2005) La sindrome del Don Giovanni. Uomini alla ricerca del Santo Graal femminilie.
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