In questi giorni ho letto un libro di cui vorrei parlarvi. Il libro mi è stato inviato da Anna Oliverio Ferraris.
Chi è per noi di Psises la professoressa Anna Oliverio Ferraris?
Oggi potrei rispondere dicendo una cara amica. Ricordo con affetto l’ultimo incontro a Roma e la cena con il prof. Alberto Oliverio suo compagno di vita (marito) e la lunghissima chiacchierata terminata in tarda serata. La ricordo a Correggio, nella splendida aula di Palazzo Principi nell’incontro organizzato da Psises.
In realtà Anna Oliverio Ferraris è per noi (parlo a nome dei dott. Tarantini e della dott. De Vito) una delle VOCI PIU’ SIGNIFICATIVE della nostra formazione, sia ai tempi dell’Università, degli studi in Psicologia presso la prestigiosa Sapienza di Roma, in cui seguivamo affascinati e interessati, le sue lezioni sul mondo del bambino, prima e dopo la nascita e verso la giovinezza, sia per la quantità di libri letti in questi anni.
Questo libro è una narrazione semplice, fruibile da tutti come storia di vita e allo stesso tempo complessa per informazioni sul mondo psicologico e sociale. Si parla di adolescenti, di storie familiari e di relazionalità.
Tutti per uno diventa uno strumento utile sia per i genitori, che leggeranno le storie di sofferenza e di separazione dal punto di vista del figlio, sia per i figli, i nostri ragazzi che se leggeranno capiranno l’importanza del non sentirsi mai soli nel mondo e delle possibilità che la vita ci offre, anche quando sembra che il destino ci sia avverso, sia per gli addetti ai lavori (psicologi, psicoterapeuti, pedagogisti, sociologi…) che comprenderanno dinamiche psicologiche, spesso oscure anche agli esperti.
Anna Oliverio Ferraris riesce, nella semplicità della storia e grazie alle sue infinite conoscenze teoriche, a far riflettere il lettore sul mondo narrato, il mondo che vivono gli adolescenti. Ogni capitolo una metafora di vita e sofferenza vista con gli occhi dei giovani. Il primo capitolo “La Pizza”, vi farà conoscere la protagonista, Fabrizia, alla quale vi affezionerete: figlia di genitori che decidono di separarsi, vi mostrerà le contraddizioni del mondo degli adulti, di quel mondo in cui spesso le filosofie e le illusioni non riescono a mantenere coerenza nei fatti.
Fabrizia vi porterà nelle storie di altri ragazzi teneri e persi nella sofferenza, figli di un mondo che non ha avuto grande rispetto per le proprie giovinezze. Vivrete, inoltre, l’esperienza del gruppo di psicoterapia e ne scoprirete o ritroverete, per coloro che abbiano avuto esperienza, la magia : “Qualunque stranezza uno di noi avesse fatto, gli altri l’avrebbero accettata. Incontro dopo incontro l’atmosfera sarebbe cambiata. Eravamo un gruppo, adesso. Un vero gruppo”.
Il racconto oltre al tema della droga, affronta altri temi: Cyberbullismo, tossicodipendenza, anoressia, modalità relazionale dei giovani protagonisti, accettazione dei ragazzi del gruppo provenienti da altre culture. Tutto in un racconto, in una narrazione che a mio parere è il modo migliore per far comprendere gli altri punti di vista e per riflettere sulle differenze di visione del mondo.
Non mi resta che ringraziare la professoressa Anna di questo regalo. Dal mio punto di vista il successo di un libro che leggo è misurabile dalle volte in cui ti succede di pensarci nei mesi successivi, dal numero di persone a cui lo consigli e da quante volte lo citi in psicoterapia. E per me “Tutti per uno” è già diventato un mio strumento di lavoro.
Buona lettura a tutti e ricordate che leggere è il modo migliore per curare la nostra Mente e il nostro Cervello e quando le narrazioni affondano e raggiungono il cuore, la lettura diventa cura fisiologica, psicologica e dell’Anima (intesa come ne parlano i greci, come ne parla Umberto Galimberti).