Mi scrive una mail Elena (nome di fantasia) , una donna sulla quarantina, che mi chiede di scrivere qualcosa sul libro di Fabio Volo…
“…ho letto questo libro in due giorni… è un libro bellissimo… mi ha fatto piangere… sembra che l’abbia scritto io… è la mia storia… Lo deve leggere. ”
La mail mi arriva lunedì mattina, mentre rientravo dalla Libreria di fiducia. Avevo comprato due copie di questo libro, una per me e una con l’idea di regalarla… Jung avrebbe parlato di sincronicità… Ho cominciato a leggerlo, per la signora, perchè i libri di Volo sono tra i più letti fra i giovani (16-35 anni), perchè mi piace come scrive, per curiosità e per…. me.
Appena cominciato ho capito che era diverso dai precedenti e che ancora una volta Volo mi avrebbe sorpreso. Questa volta, a differenza dei precedenti romanzi, è una donna a parlare in prima persona: Elena (si chiama così anche la proagonista del libro) non è soddisfatta della vita che conduce. Ciò che la rende infelice è, fondamentalmente, il suo matrimonio con Paolo. La routine quotidiana, giorno dopo giorno, ha attenuato la passione. Non c’è più emozione, non c’è più curiosità, tutto si trascina in modo noioso e piatto…
Ho pensato che Fabio Volo dovesse essere ospite di Accademia della Narrazione, l’Associazione culturale di cui sono socio, che lascia spazio a chi volesse raccontare proprie esperienze di vita … Me lo sono immaginato a narrare dei suoi personaggi a parlare di lui… Questo è un invito a Fabio Volo.
Per tornare a questo articolo, avvisandovi che la lettura di questo libro è un’attivatore inconscio di parti nascoste, quindi pericoloso per tutti, e che nei contenuti ho condiviso alcune parti, ma che mi sono sentito differente in altre, vi chiedo pur non essendo legato in alcun modo a Volo e alla casa editrice, di leggere il libro e riportare, senza commento o comentando se ne avete voglia, alcune parti che vi risuonano. Diceva ieri un mio caro amico: ” è incredibile quando si legge Fabio Volo si pensa: è proprio così, mi è accaduto… ci ho pensato tante volte… come dico io….”
Rispondo ad Elena (la signora che mi ha scritto) che il libro mi ha catturato, quindi grazie per il tuo suggerimento… oggi è venerdì e l’ho finito, un record tenendo conto dei miei tempi di lettura.
Questo libro ha delle parti che sono “terapeutiche”, riescono a fare da specchio sia per le donne che possono esserci passate o che ci sono dentro (tantissime), o che non hanno mai vissuto storie del genere, per esse lontane ed insospettabili, sia per gli uomini, che possono cogliere differenze e riflessioni sul proprio essere in coppia e al mondo.
Da un punto di vista divulgativo credo sia importante sottolineare che Fabio Volo racconta nei suoi libri, di un particolare Erotismo, che definisco Eros al Femminile, espressione di rispetto, divertimento e piacere reciproco, nel vasto mondo delle Sessualità…
Invito Elena a scrivere le parti che più le hanno risuonato e riporto alcune parti scelte in maniera casuale per invitarvi a leggere e commentare il libro:
… Con lui (riferito all’amante), invece, ho imparato, perchè ho sentito di potermi abbandonare. Con Paolo (il marito) non sono mai riuscita a lasciarmi andare. Eppure è mipo marito. Forse se fai l’amore con una persona che non è libera, nemmeno tu puoi esserlo. E noi non lo siamo…
… Con lui è tutto diverso, tutto nuovo, perfino divertente. Spesso a letto ridiamo mentre facciamo l’amore. E poi posso prendere l’iniziativa. Quando all’inizio del matrimonio provavo a farlo, Paolo si ritraeva… una volta mi ha proprio detto che lo mettevo in difficoltà…
… Ho ricominciato a fare il bagno invece che la doccia. La sera torno a casa mi preparo la vasca, chiudo la porta, accendo qualche candela, e lì, da sola, inizio a darmi piacere. Ecco un altro dei suoi regali. Ho scoperto che il mio clitoride può regalarmi un piacere intenso e continuo…
… Ogni donna dovrebbe incontrare un uomo che la prenda per mano e la guidi verso la propria intimità. Un uomo in grado con un solo abbraccio di riconsegnarti una vita intera…
…. Mi spaventa la quantità di dolore che si può dare a chi si lega a te. Il senso di potenza quando ti accrogi che puoi distruggere la persona che ti ama. E’ una responsabilità che non sono ancora riuscito ad accettare…
… custodisco le mie emozioni come le cose più care che ho. In questo preciso istante provo un sentimento di grazie e beatitudine… lentamente poso lo sguardo su ciò che incontro, è come se vedessi e notassi ogni cosa. Il mondo attorno a me sembra schiudersi. In questa quiete avverto un senso di meraviglia. Sento che qualcosa dentro di me riconosce tutto. Spontaneamnete…
Buona lettura a chi leggerà il libro e buona fortuna a chi ne sarà perturbato…
ps. Vi ricordo che i commenti possono essere fatti in forma anonima tramite le Email del nostro sito…
Raccolgo volentieri l'invito, caro Pasquale
Sono tanti i passaggi che mi hanno colpita ma in uno in particolare mi riconosco,è per me non soltanto una realtà ma soprattutto un augurio che faccio a me stessa…
"..Ho imparato a trovare dentro di me le misure e le ragioni del mio vivere.Ho capito che devo volere cio' che sarò, non posso vivere per compiacere qualcuno, obbligandomi ad essere quella che non sono."
Caro Pasquale, raccolgo volentieri il tuo invito ad affrontare con prudenza il libro di Volo, essendo bastate a scuotermi le poche righe che ci hai riportato.
Noto che intorno a noi risuona forte l'incoraggiamento a concentrare su noi stessi risorse ed energie, sulla nostra felicità, sulle nostre emozioni.
Ecco, non si può più vivere senza essere pervasi ogni attimo da slanci, entusiasmo ed emozioni.
Che poi ci devono essere principalmente regalate, offerte dall'alto (o dall'altro, se parliamo di coppia): così la protagonista del libro pare chieda un partner libero e capace di aprirle il segreto mondo della sua intimità.
Così uomini e donne di ogni età lamentano esistenze piatte, noia, routine, motivando conseguenti liason.
Così sul lavoro, tutti vorremmo essere sempre valorizzati, coinvolti in nuovi stimolanti progetti, chè la ripetitività ci avvilisce.
Annoiarsi o vivere un momento di "stanca" è diventato un peccato mortale.
Ma allora, mi chiedo preoccupato, tutti i nostri rapporti devono per forza essere a scadenza?
Possono essere salvati dall'incedere del tempo, dall'indolenza e dall'egoismo che ci spingono a cercare fuori di noi la felicità?
E come competere con la forza esplosiva della novità, che ci risparmia la fatica di guardarci dentro?
Sono davvero le nostre emozioni le cose più care che abbiamo?
Ciao Stefano giro le tue interessanti domande agli amici di questo spazio…
Tutti i nostri rapporti devono per forza essere a scadenza?
Possono essere salvati dall'incedere del tempo, dall'indolenza e dall'egoismo che ci spingono a cercare fuori di noi la felicità?
E come competere con la forza esplosiva della novità, che ci risparmia la fatica di guardarci dentro?
Sono davvero le nostre emozioni le cose più care che abbiamo?
Spero che qualcuno ti risponda… informo tutti che è possibile se si vuole mantenere una forma anonima inviare alle caselle info@…. le proprie risposte o domande…. saranno da noi pubblicate in forma anonima
Alessia mi scrive su facebook:
ho letto il libro e condivido tutto quello che hai scritto, Volo mi ha stupita per come sia riuscito a descrivere le emozioni femminili così bene…forse nemmeno una scrittrice donna riuscirebbe a descrivere così' bene certe parti puramente femminili.