Limiti della Mente: In questi giorni finalmente con l’arrivo del caldo, abbiamo tirato fuori le nostre biciclette. Sabato mia figlia mi ha invitato ad un giro in bicicletta nella campagna correggese. E’ capitato che fosse davanti e che rispondesse ai messaggi di un imprecisato interlocutore. Naturalmente la sua bici, guidata con poca attenzione, ha in diverse occasioni fatto strane curve. La pista ciclabile tutto sommato stretta aveva da un lato un importante fosso ed un eventuale errore avrebbe potuto causare un po’ di problemi: avrebbe potuto come minimo finire in acqua e bagnarsi oppure cadere e magari farsi male seriamente. La mia ansia mi suggeriva di fare notare a mia figlia la probabile insidia, mentre la mia razionalità mi spingeva ad aspettare per darle la possibilità di rendersene conto ed acquisire una maggior consapevolezza del rischio.
Alcuni giorni fa leggevo un interessante articolo sulle regole del multipensiero. L’architettura cognitiva umana sembra imporre, nella maggioranza dei casi, di trattare un solo compito per volta. Leggere il giornale ascoltando una domanda, guidare parlando al telefono, ascoltare musica metre si studia, ascoltare un audiolibro, mentre si è impegnati nel bricolage etc. sono situazioni possibili, ma rischiose.
La scorsa settimana una mia giovane paziente di otto anni, rispondeva alla mamma, come spesso accade in modo logico, che era assurdo poter pensare di giocare al computer e aiutarla nei compiti contemporaneamente: “la mamma si distrae e non capisce, non mi ascolta e poi anche io vorrei giocare, se deve stare con me per i compiti come mi aveva promesso non può contemporaneamente giocare. Sorprendente a otto anni intuire la differente gradualità di attenzione!!!
Se è vero che siamo capaci di effettuare due o più attività contemporaneamente, per come visto nell’esempio di mia figlia (o nella foto), le ricerche suggeriscono una perdita di efficacia nelle situazioni di compiti multipli, in particolare quando si tratta di eseguire rapidamente un secondo comportamento, mentre un primo comportamento è già in atto. Per esempio se mia figlia fosse per strada in bicicletta e inviasse sms, avrebbe minore probabilità di reagire se la portiera di una macchina si aprisse all’improvviso.
La condizione peggiore è rappresentata dalla realizzazione di due compiti motori (frugare in una borsa e frenare). Lo stato attuale delle conoscenze sottolinea il pericolo potenziale nel quale ognuno incorre quando nella vita cerca di essere “multitask” ovvero attivarsi in più attività cognitive in contemporanea.
Per quanto riguarda mia figlia, la mia razionalità ha permesso che poco dopo chiudesse il telefonino per non riaprirlo più per tutto il giro in bicicletta, senza averle trasmesso ansia: ma quello sulle capacità dei genitori di permettere ai figli di vivere e sbagliare è un altro discorso… e voi avete esperienze di multipensiero? Siete allenati e capaci di sfuggire a questa regola?
Come diresti tu che sincronicita'…Proprio lunedì ho provato sulla mia pelle cosa vuol dire fare due cose contemporaneamente: salutare e guidare…la mia mente era concentrata a capire cosa stesse succedendo ai miei amici fermi e a mia volta non ho avuto il tempo di reagire e frenare e ho tamponato!quante volte scrivo sms mentre guido o parlo senza auricolare…prima o poi mi doveva succedere!!Mannaggia! Spero di aver acquisito un po' di consapevolezza!Invece nella mia testa…uuhh..spero che nessuno mai mi legga nel pensiero..ho un groviglio di pensieri che si sovrappongono nello stesso istante. Soprattutto nel mio lavoro devo pensare o cambiare progetto molto rapidamente e collegarmi mentalmente con situazioni e attori diversi. Ricordarsi le cose o le varianti, collegarle fra loro, dire come farle pensando alle conseguenze o interferenze. Non e' sempre facile, l'esperienza aiuta ma spesso mi sveglio al mattino pensando ' non ho detto questo, non ho fatto questa modifica'…. E a volte dimentico…
Cara Isabella credo che scoprire con un incidente un limite sia doloroso. In una società complessa, post-moderna, inevitabilmente siamo chiamati ad essere multi, ma multi multi multi… Inutile dirti che ci sono strategie per aiutare la memoria nei momenti di maggior stress lavorativo. La parte sincronica ti ha permesso di sentirti meno sola e magari di riflettere sui tuoi, nostri limiti
Oggi come oggi sembra essere una grande dote essere "multitasking"! Posso fare questo e quello insieme e intanto quello e quell'altro ancora…
Ma a me sembra che crei una grande dose di stress. Io sono per le cose fatte una per una e fatte con impegno e quando mi capita di farne più insieme mi agito e perdo contatto con quel che faccio.
Spesso però è la società che i impone questi ritmi frenetici senza pensare, anche nel lavoro o nelle relazioni famigliari, perdendo qualità. Una mamma che lavora deve essere multitasking .. si dice… ma è poi vero? nel caso della mamma che riporti nell'articolo, è multitasking ma a scapito di contatto con la figlia….
Non ci prendiamo tempo per noi e per vivere i momenti di "vuoto" con noi o di noia con gli altri! Ad esempio, mentre guido alle volte mi viene da pensare… "chi potrei chiamare?" e non godermi i miei pensieri… Vero è che guidare e ascoltare musica non è come guidare e parlare al telefono! Dalla musica posso estraniarmi ma da un dialogo molto meno!
Stessa cosa x lo studio: studio e musica ok ma molto più difficile è studio e sms… almeno x me! O per le relazioni con le persone.
Mi piace Paola che tu mi abbia fatto venire in mente il riflesso che ormai più o meno tutti abbiamo di dover riempire un vuoto. Un momento con se stessi e di pausa è ormai vissuto talmente assordante che il nostro cervello credo abbia assunto una sorta di modello di protezione… Per fortuna a volte riusciamo ad abbassare il volume senza necessariamente riempire…
Io sono assolutamente incapace di essere multitasking, non solo per quanto riguarda le singole azioni materiali, ma in generale non riesco a concentrarmi su piu´compiti importanti per la mia vita contemporaneamente. Preferisco destinare dei periodi di tempo a ciascun obiettivo, in sequenza. Ma ammetto che sia un mio grosso limite. Se un giorno dovessi avere un lavoro impegnativo, non penso riuscirei a star bene dietro agli altri aspetti della mia vita.
Quanto a lasciare i figli sbagliare, detto molto onestamente, non ci riuscirei… Non parlo di ogni singola azione, ma di fronte a cose davvero pericolose non riuscirei a star zitta. Anzi, non sto zitta nemmeno con i figli degli altri… insomma… ammettere i propri limiti e´un primo passo. Porre rimedio, invece, e´un´altra storia 😀
Davanti a cose davvero pericolose non bisogna star zitti, ma intervenire. E' però nella definizione interna di cose pericolose che ognuno di noi dovrebbe riflettere. Ho visto mamme ritenere pericolosa la caduta sul pannolino del bimbo ai primi passi. L'ansia è un allarme istintivo del nostro corpo, ma a volte bisogna fare ritarare l'impianto di allarme se una mosca lo fa suonare… si rischia di rimanere bloccati (o bloccare gli altri) per niente.
@Paola, hai tremendamente ragione sulle mamme multitasking! e non solo per quanto riguarda l´esempio pratico dei compiti… conosco donne che si ILLUDONO di poter tirare su i figli, lavorare, magari fare anche la seconda attivita´, andare in palestra ed andare a caccia di fidanzati… inutile dirti che i risultati con i figli sono poi fallimentari… Bambini assolutamente abbandonati a se´stessi, allevati piu´che cresciuti… poi a parole fanno tutto per i figli. A parole…
@Pasquale, ecco… a me scattava l'ansia col figlio di amici che muoveva i primi passi in casa nostra, divertendosi a girare su se stesso, traballante, accanto al mio forno acceso a 200 gradi. La mamma, beatamente seduta in un'altra stanza a mangiare, non solo non richiamava il bambino (che so) a giocare ad esempio in soggiorno dove eravamo noi, ma al mio viso preoccupato risponde con noncuranza "beh, se si scotta impara"… ecco, personalmente per me questo è troppo, ma potrei essere io quella sbagliata, non lo metto in dubbio…