Amicizia e psicoterapia, considerazioni post seduta.
Stranamente quel giovedì sia Laura che Marco (nomi di fantasia) non avevano fatto altro che parlare del fatto che non avevano amici, che nessuno li cercava, che passavano interi week end senza ricevere alcun invito per passare una serata in loro compagnia. Tralasciando la complessità dei sovraesposti casi, una cosa mi aveva colpito: l’idea che avevano dell’amicizia. Il sentimento era di esclusività, di totalità, di eccessiva dipendenza e di scarsa fiducia nei confronti dell’altro da Sé. Compresi che era un’idea adolescenziale.
In adolescenza la fiducia è un sentimento che è estremo verso i propri amici, particolarmente verso coloro che sentiamo più affini o più vicini. E’ noto che gli adolescenti vivono forse la transizione più importante della vita, quella dall’ambiente familiare al mondo esterno fatto principalmente dei loro pari. In questo momento essi esprimono un forte desiderio/bisogno di potersi fidare al massimo dei loro amici, tendendo a non prestare attenzione alle naturali ambivalenze che pervadono tutti i rapporti interpersonali anche quelli d’amicizia e d’amore caratterizzati da sentimenti d’attaccamento. L’amico/a del cuore è il coetaneo con cui ci si identifica, a cui si fanno tutte le confidenze e da cui si “pretende” una devozione e una fedeltà a volte al limite del patologico. Si diventa gelosi se l’amico/a è invitato da altri o per una volta prende un impegno con altri. Il sentimento di esclusività che pervade in particolar modo le relazioni adolescenziali fa sì che si esige molto dagli amici, i quali ricevono un investimento eccessivo; ciò spiega perché il minimo sospetto di tradimento, di infedeltà o di indifferenza può comportare la rottura. Questa rottura è innanzitutto interiore, da qui il sentimento di scarsa fiducia negl’altri che molto spesso attraverso i classici meccanismi di difesa dell’introiezione e della proiezione, reintroduciamo dentro di noi con il risultato di allontanarci noi dagl’altri adottando un’atteggiamento di negazione “non bisogno degl’altri” o di “gl’altri non mi vogliono”.
A volte mi accorgo di quanti pazienti adolescenti all’anagrafe e adolescenti psichicamente abbiano l’aspettativa che l’amicizia sia un modo per fare psicoterapia, per confidarsi fino ai meandri più nascosti dell’animo ed essere compresi senza una sbavatura e sempre sotto la giusta luce. Credo sia eccessivo chiedere ciò da un rapporto di amicizia che va coltivato con la cura di chi non investe eccessivamente di richieste consolatorie affettive che dovrebbero essere veicolate verso altro.
Laura e Marco sono ancora lontani da una constatazione di questo tipo…ma ci stanno lavorando.
In amicizia ho avuto un percorso simile a quello da te descritto: in adolescenza estrema fiducia nel prossimo, quasi un amore esclusivo, poi ricerca almeno di collaborazione poi rotture importanti…
Ho passato forse una fase in cui "non ho bisogno degli altri" e ora vorrei trovare persone con cui passare del tempo condividendo esperienze e situazioni comuni.
M ami sembra che l'idea che l'amico sia quello con cui "ti puoi confidare" e "lui c'è quando hai bisogno" vada per la maggiore … si cerca forse qualcosa che non si trova in figure più vicine o che non si trova in se stessi…
L amico é : inconsapevolezza,coltivazione,amore,un caro abbraccio a tutti naty
Articolo interessante … concetto di difficile comprensione, da dizionario viene descritta così:
1 Sentimento di affetto, di simpatia, di solidarietà, di stima tra due o più persone, che si traduce in rapporti di dimestichezza e familiarità: a. sincera, profonda; fare a. || nel prov. patti chiari, a. lunga, per significare che se ci si mette d'accordo prima, poi non nascono contrasti 2 estens. Alleanza, buone relazioni: a. tra due paesi3 Per eufemismo, relazione amorosa || a. particolari, relazioni omosessuali 4 (spec. pl.) Persone amiche: cerchia di amicizie; estens. persone con cui si è in buoni rapporti, anche interessatamente SIN relazioni: contare su a. importanti.
Per me amico è poter condividere un attività, un esperienza, una semplice pizza! Credo che alla mia età l'amicizia si trasformi, non può essere considerata come un incontro di due o più persone che facciano una seduta di mutuo aiuto! Per come sono fatta io non potrei mai reggere un amicizia sia un modo per fare psicoterapia!Uscire con gli amici è farsi una bella risata!!