Ed eccomi con una novità: Un articolo CRIPTATO. Di cosa si tratta?
A giugno durante il periodo degli esami di fine anno di medie e superiori, avevo scritto un articolo che non ho pubblicato su richiesta di mia moglie e mia figlia. L’articolo parla della scuola. Durante il COMPLEANNO DI PSISES, alcuni presenti si sono incuriositi e mi hanno chiesto di riceverlo e sono arrivati alcuni commenti.
Mi sono chiesto come risolvere la voglia di far leggere l’articolo e il rispetto della richiesta della mia famiglia. Ed ecco a cena con degli amici l’idea del CRIPTATO e cioè di dare l’informazione che l’articolo c’è e che può essere richiesto inviando una MAIL a info@psises.it in cui il richiedente deve specificare nome cognome indirizzo e tipo di lavoro svolto, in modo che si possa selezionare l’eventuale invio nel rispetto della suddetta richiesta.
Intanto sono arrivati alcuni commenti da chi a letto e ricevuto l’articolo che riporto di seguito.
Una volta la Fallaci, una donna e giornalista affascinante, aveva detto in una intervista: adesso che sono in pensione, sono libera di dire quello che penso …
Nel piacere di constatare che sono giovane e non ancora in pensione, mi trovo a dover mediare la mia voglia di libertà. Chissà, mi sono chiesto, se poi la libertà esista…
Che dire Pasquale!
hai proprio ragione.
Ma io ne ho sentiti pochi, molti pochi di professori o insegnanti che la pensano così…
Il fatto è che la scuola non è una punizione… è una opportunità! Di arricchirsi, di conoscersi di capire chi si è e dove si vuole andare… Ma gli insegnanti partono dal presupposto che uno studente sia a scuola per "scaldare il banco" come dicono loro!! Tutto è una sfida a loro! forse sono persone cresciute con una idea ben precisa di educazione che non coincide con il significato del termine!
I compiti delle vacanze poi… per me sono legati ad un'idea di ansia tremenda (ed ero una studentessa diligente!)!!!!! Ricordo che arrivavo sempre all'ultimo… con una montagna di compiti da svolgere ed effettivamente non venivano guardati! Verso fine percorso scolastico non li finivo nemmeno! 10 libri da leggere di classici, versioni di latino, decine e decine di equazioni, disequazioni e teoremi…. titoli di temi (sai non si sà mai che uno si scordi di come si scrive!!! ) ecc..ecc..
Il problema di base è sempre lo stesso: di CULTURA, ma non da leggere sui libri… di rispetto delle persone, dei più giovani/piccoli.
Bello l'articolo! grazie
Paola
Ho finito ora di leggere Il tuo articolo sulla fine della scuola…E' emozionante GRAZIE!!! Bellissimo tutto e bellissima L'ultima parte! Grazie di nuovo! Un abbraccio!!! SB
Caro Pasquale, l'articolo mi è davvero piaciuto molto e in buona parte lo condivido ma voglio esprimere qualche considerazione: il mio primo pensiero è stato ricordare il mio rapporto con i compiti, soprattutto quelli per le vacanze… Beh, vi stupirò ma a me non dispiacevano anche perché li selezionavo! Mi spiego meglio… sapevo che nessuno li avrebbe guardati, quindi non li facevo tutti ma quelli che ritenevo utili per tener allenata la mente. Inoltre gli unici libri, che ho letto, e son contento di aver letto, mi erano stati dati da leggere in estate… dai libri più soft (Stefano Benni, Bar sotto il mare… se ricordo bene) a quelli dei primi anni (vedi Zanna bianca, Moby Dick) passando per il Diario di Anna Frank fino a Primo Levi (Se questo è un uomo). Nella mia famiglia (d'origine) mai nessuno ha letto, penso che non ci sia un libro di narrativa in tutta casa (ed è grande) e nessuno mi ha mai trasmesso "cultura". Da piccoli si fanno le cose ad imitazione dei genitori e da li nascono alcune delle passioni che ti accompagneranno da grande… le letture di casa erano i libri Harmony e le riviste Intimità e Confidenze… non mi stupisce quindi la mia disaffezione alla lettura!
Vedi, per alcuni la scuola è l'unica ed esclusiva fonte di cultura e la cultura non va in vacanza!
Altra considerazione, che rimbalza sempre sui genitori, è che tanti di questi "abbandonano" e "affidano" i figli alla scuola come se questa dovesse crescerli ed educarli esonerando loro stessi da un compito gravoso; molti giovani finita la scuola sono per strada, allo sbando, senza punti di riferimento. I professori diventano dei genitori perché investiti di un ruolo non loro e per seguire "questi figli adottati" in loro assenza li riempiono di compiti… d'altronde quanti usano il rigore ed il rispetto delle regole come "tecnica" educativa!? Solo ora riesco a leggere sotto un altro punto di vista alcune fasi delle mia vita, scandita da "regole" e "senso del dovere". Ho sempre pensato che non aver mai perso un giorno di scuola, non aver mai saltato un compito o una interrogazione fosse una virtù ma ora questa mia convinzione vacilla.
Tutto questo per dire che purtroppo i professori si trovano davanti a realtà così diverse dove non esiste un unico modo giusto di comportarsi, perché può essere il modo giusto verso uno studente e quello sbagliato verso un altro. Forse sarebbe bello aver maggior collaborazione e fiducia "reciproca" tra genitori e corpo docente perché insieme si diventi una squadra imbattibile nel accompagnare i propri figli nella loro crescita… non ci deve essere rivalità ma comunicazione e collaborazione…
Grazie per lo spunto di riflessione! Ros
Molto bello Rossano. Il tuo punto di vista risponde e riesce a dar voce ad una parte che nel momento in cui rileggevo l'articolo sembrava sfuggirmi. Una riflessione che mi trova concorde rispetto ad un percorso ideale forse lontano in un range di continuità da quanto da me espresso. Di certo la cultura non va in vacanza, ma anche sport, mare, relax, discoteca sono modi di vivere e di apprendere. Come potresti aver avuto il tuo AMORE PER I VIAGGI se ti avessero costretto alla sola lettura?
Infatti il ommento di Rossano apre altri aspetti…
Certo è che la lettura di libri per l'estate è il male minore!!!! Anche perchè si può leggere in vacanza! E concordo anche che l'iniziale forzatura alla lettura di certi libri (ad es. Il ritratto di Dorian Grey, Orgoglio e Pregiudizio o altri…. ) mi ha fatto scoprire dei capolavori che sono contenta di aver letto! In casa mia mio padre ha sempre letto tanto… ma leggevo i libri che mi consigliavano a scuola! quindi non vuol dire!
E comunque un problema vivo nella scuola di oggi è l'omologazione del sapere e dell'insegnare impostato in una scuola della prima metà del secolo scorso!!!!!!!! Dove il rigore la faceva da padrone! E' stantio l'approccio per me!
Altro aspetto importante è quello scritto da Pasquale sul finire dell'articolo…. e cioè che gli insegnanti riversano loro problematiche relazionali e il loro personale stile comunicativo nel lavoro che svolgono… Alle volte penso che ci vogliano dei test psico-attitudinali per poter insegnare ai giovani/bambini…. non basta conoscere…. bisogna avere molta PASSIONE
Mi hai ricordato l'articolo sul fascino in questa ultima parte… alcuni professori affascinano, altri annoiano, altri si odiano… non è un test che ci darà un futuro migliore, ma una maggiore cultura del NOI inteso come MENTE CORPO E RELAZIONE…
come al solito i vostri articoli sono meravigliosi e come sempre quando si toccano tasti che appartengono al mio bambino mi commuovo! hai ragione su tutta la linea! siamo in vacanza e dobbiamo litigare x fare i compiti, ma perchè?????!!!!!! non è giusto! voglio godermi il bel tempo,la piscina,le passeggiate,il campeggio,il giro in bicicletta con i miei bambini senza dover pensare sempre che settembre è qui che arriva! Giusto non rompere totalmente con la cultura ma sono già cosi pesanti 9 mesi di scuola!!!!!!! La mamma vuole fare le ferie immaginiamo il figlio! ciao alla prossima!
Puntuale empatia… anche con te stessa il che non guasta